Il dono innato della sensitività, un valore aggiunto per una cartomante

L’argomento che mi accingo a trattare è davvero molto vasto poiché esistono vari gradi di sensitività. Mi limiterò dunque a descrivere cosa significa per me essere una cartomante sensitiva, e con molta semplicità vi porterò a conoscenza della mia esperienza di vita. Inizio subito confidandovi che le mie doti di sensitiva sono innate, le ho fin dalla nascita e le ho ereditate da mia nonna materna. 

Mi sono avvicinata alla cartomanzia un po’ per gioco, iniziando con un mazzo di tarocchi acquistato a poco prezzo in un’edicola della mia città. Dal primo istante che ho preso in mano quelle carte sono rimasta affascinata, sia dai colori delle illustrazioni che dal simbolismo rappresentato da ogni figura. Insomma, la sensazione che ebbi era piuttosto eloquente, le carte mi appartenevano totalmente, o forse io appartenevo a loro. 

E’ stato poi durante una lunga malattia che ho davvero familiarizzato con i tarocchi cimentandomi in tantissimi tipi di stesure diverse. Approfondendo lo studio dei 78 arcani notai una carta che mi raffigurava alla perfezione: l’Imperatrice, la carta numero 3 degli arcani maggiori. Sapevo di avere dentro me tutte le caratteristiche per essere l imperatrice; guardando indietro nel tempo ho capito che quella figura mi ha guidato per oltre venti anni e ancora ad oggi mi sta guidando. Non si arriva mai davvero nella vita e l’imperatrice è ancora li a suggerirmi di rinnovarmi, di studiare, di imparare attraverso l’intelligenza e l’umiltà. 

Molti mi chiedono come, attraverso una semplice stesura delle carte riesco a vedere luoghi o persone a me sconosciute. E’ soprattutto questo che caratterizza il mio essere sensitiva, unire allo studio dei tarocchi una sensitività innata che mi consente di avere dei flash durante le stesure e di sapere già molto di voi, del vostro passato, del vostro carattere, conoscendo solo la vostra data di nascita. Esistono sensitivi più dotati di me, come ho detto la sensitività ha vari gradi, e come tutte le doti innate si sviluppa in maniera maggiore o minore secondo il contesto socioculturale in cui nasciamo e viviamo. 

Io sono una persona estremamente concreta, per etica personale non tendo ad instaurare legami di dipendenza con i clienti, non mi piace e non fa parte del mio modo di leggere le carte, per questo motivo penso di essere una sensitiva cartomante brava. Vi ricordo che bisogna sempre prendere il lato positivo di una stesura perché, anche quando le carte ci parlano di situazioni complesse che sembrano irrisolvibili, credetemi c’è sempre una valenza positiva in ogni lettura, e Noi sensitive abbiamo il dovere di evidenziarla. Molte volte (spesso troppe) mi vengono poste domande da rivolgere ai tarocchi talmente ovvie, ovvero che contengono nella domanda stessa la risposta. 

Queste domande il più delle volte sono di persone intelligenti, ma allo stesso tempo troppo fragili per comprendere fino in fondo ciò che gli sta accadendo. In questi casi non disturbo le carte, ma le utilizzo per vedere qual è la modalità migliore per far capire alla persona interessata come stanno davvero le cose, anche in questo caso i tarocchi mi suggeriscono le parole più opportune da poter spendere nei casi di emergenza (cosi li chiamo io) senza turbare la persona. Bisogna essere chiari sull’argomento, c’è davvero troppa confusione a riguardo. 

Leggere le carte è un’arte, non alla portata di tutti. Cosa vuol dire? I tarocchi sono delle carte straordinariamente precise e pertinenti, funzionano benissimo ma vanno condotte da un professionista serio, dotato di una sensitività innata, una figura amorevole ma anche ferma e decisa con un energia positiva che contagia, e assolutamente discreta (abbiamo il segreto professionale). 

Un buon sensitivo è colui che istintivamente è portato all’aiuto del prossimo, dotato di un “terzo occhio” che gli consente di guardare oltre, nonché di instaurare un legame di empatia e complicità con il consultante. Infine, se credete che leggere le carte sia un giochetto da ragazzi, vi sbagliate di grosso! Serve equilibrio, autocontrollo, disponibilità, intuito, percezione, sensibilità, tatto, positività e infinita tanta pazienza. Parola chiave? SELEZIONARE. 

Una cartomante sensitiva seria non può essere colei che vi fa mille domande facendo parlare solo voi, che vi intimorisce facendo previsioni nefaste, che vi deride, che si prende gioco delle vostre paure, che crea volutamente una dipendenza tra lei e voi, che non sa cosa sia la discrezione, l’educazione, il rispetto. Non è facile trovare una persona cosi! Ma non scoraggiatevi! Questa è quella che viene definita professionalità, parola di cui si abusa troppo ultimamente. Quando l’avrete trovata diventerà per voi quello che oggi sono io per le mie clienti, un’amica con cui confidarsi e pronta a dare consigli!

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